hamburger

Come cucinare l’hamburger perfetto

Un hamburger di vera qualità si distingue per la sua lavorazione e per gli ingredienti che lo rendono particolarmente gustoso.
Infatti oggi si sente parlare sempre di più di hamburger gourmet. Vere e proprie prelibatezze da gustare in un panino con l’aggiunta di altri ingredienti o al piatto con un contorno semplice.
Ecco quali sono le regole da seguire per realizzare l’hamburger perfetto.

Cucinare l’hamburger: da dove partire per non sbagliare

Il più classico degli hamburger è composto da carne di bovino, ma sono accettate anche altre tipologie come quella di agnello, maiale o vitello.
Per poter cucinare l’hamburger perfetto bisogna partire dal taglio della carne. Questa non deve essere macinata, ma tritata, in modo che conferisca la giusta consistenza all’assaggio.

Deve essere un mix equilibrato tra parti magre e grasse dell’animale, in modo che la pietanza abbia anche la giusta percentuale di collagene.
Inoltre, un altro fattore da considerare è lo spessore dell’hamburger. Questo non deve essere troppo basso, deve avere uno spessore minimo che parte dai 2 cm che garantisca una cottura ottimale.

Queste fasi sono tra le più importanti per la buona riuscita di un hamburger. La scelta di una carne particolarmente priva di grasso e lo spessore finale potrebbero inacidire negativamente e far asciugare troppo la carne durante la cottura.
Viceversa il risultato che vogliamo ottenere è un hamburger succulento, appetitoso e che sia avvolgente al palato. Per questo non bisogna essere timidi, osare inserendo parti di carne particolarmente grasse e comporre dei medaglioni piuttosto alti.

Cosa è importante per una cottura ottimale?

Una volta scelta la tipologia di carne con tutte le accortezze del caso, giunge finalmente il momento di avvicinarsi ai fornelli o alla griglia.
Prima di iniziare a procedere con la cottura è sempre meglio tenere fuori dal frigo per circa 10 minuti l’hamburger a temperatura ambiente.
In questo modo gli amanti della cottura al sangue non correranno in nessun modo il rischio di gustare una pietanza fredda al centro.
Trascorso il tempo si può trasferire l’hamburger su una padella ben calda o in piastra, per far sì che si scateni la reazione di Maillard. Questa conferisce alla carne il gradevole sapore dovuto agli zuccheri presenti al suo interno.
Durante il processo di cottura non bisogna girare e rigirare l’hamburger sulla piastra. E’ importante lasciarlo cuocere dai 3 ai 5 minuti per lato a seconda della cottura che si preferisce. Gli amanti della carne al sangue potrebbero anche fermarsi a 2 minuti per lato.
Inoltre non bisogna mai schiacciare l’hamburger durante la cottura. Con questa operazione si andrebbero a perdere tutti i succhi presenti all’interno della carne. A cottura ultimata si potrebbe arrivare ad avere una carne secca e insipida.

Come trattare gli altri ingredienti

Se volete cucinare un panino con l’hamburger succulento e appetitoso è fondamentale seguire alcune accortezze anche sugli ingredienti che lo compongono.
Il pane ad esempio è l’involucro che contiene tutti gli ingredienti, tra cui ovviamente anche l’hamburger. Quello ideale deve essere compatto, non si deve sbriciolare facilmente e deve riuscire ad assorbire eventuali liquidi in eccesso del ripieno.
Infatti proprio per questo motivo è consigliabile tostare leggermente il pane per far si che l’hamburger non bagni troppo la mollica interna.
Concludendo possiamo dire che non esiste una sola ricetta dell’hamburger perfetto. Il panino ideale deve seguire rigorosamente le regole fondamentali che abbiamo visto e i gusti personali.
Sono ben accetti ingredienti come: cheddar, scamorza, pomodoro da insalata, foglie di lattuga, maionese, bacon e quant’altro, purché non si tratti di alimenti particolarmente liquidi o che si rilascino acqua in presenza di calore.

coratella di agnello

La rivincita della coratella

La coratella è uno degli alimenti tipici dell’enogastronomia regionale che nell’ultimo periodo sta ritornando in auge. Con il termine coratella si indicano le interiora di piccoli animali come coniglio, agnello e pollo, ma non tutti conoscono l’origine e il modo di preparare questo piatto. Detto quinto quarto, le cosiddette frattaglie: cuore, fegato, polmoni ma anche milza e budella.

La coratella e la tradizione culinaria del Centro Italia

La cucina tradizionale che ama la coratella è quella delle regioni del centro Italia. Tra queste è impossibile non nominare l’Umbria e le Marche. In base al luogo in cui si prepara, il piatto assume una connotazione diversa. Nella tradizione laziale ad esempio, la coratella è cucinata in umido con i carciofi. Altre regioni la preparano con tanta cipolla, in altre ancora è tradizionalmente fritta, insomma, la coratella prende un volto diverso in relazione a chi la cucina. La costante sono le spezie, per cucinare una coratella che si rispecchi è essenziale inserire basilico, finocchio e alloro.

La tradizione considera questa antica ricetta come un piatto tipicamente pasquale. Nel corso del tempo però l’usanza di cucinare questa ricetta si è persa.

La ricetta della coratella

Inizialmente, prima di preparare il piatto è bene pulire con attenzione le interiora. In molti consigliano di lasciare ammollo per almeno due ore, così che possano spurgare, ma se si tratta di materie prime di qualità, non è necessario procedere a questo trattamento. Inoltre, dato che la coratella è composta da parti diverse, queste avranno anche una consistenza e dunque un tempo di cottura differente, per questo motivo, una volta servito il piatto, avrà consistenze che cambiano in base al morso. Questa è una delle caratteristiche principali del piatto così come il suo colore marroncino che varia in base agli ingredienti e all’animale utilizzato.

Preparazione del piatto

Una volta pulita la coratella, si può procedere alla preparazione del piatto. In primis, bisogna tagliare a piccoli pezzettini le interiora: fegato, milza, budella e tutto quello che è previsto dalla ricetta o che si è riusciti a reperire dal macellaio. Realizzare un trito di cipolla e iniziare a soffriggerlo con un po’ di olio extra vergine di oliva, aggiungere l’aglio e i polmoni che rilasceranno acqua. Aggiungere il cuore e unire alloro e erbe aromatiche a piacere. Portare a ebollizione gli ingredienti inserendo il tutto all’interno del tegame. Infine, sfumare con il vino bianco, aggiungere altre erbe aromatiche, salare e lasciar cuocere per almeno 40 minuti. Se necessario, aggiungere dell’acqua calda per completare la cottura delle frattaglie. La ricetta tradizionale prevede l’aggiunta di alloro e rosmarino alla fine della cottura, aggiustare di sale e spegnere il fuoco. Servire ancora ben caldo così che tutti i sapori si amalgamino al meglio in bocca.

costine

Costine e puntine: qual è la differenza

Spuntature, puntine, costine e costolette

Tutti in estate almeno una volta abbiamo preparato i barbecue con costine, costolette, spuntature o puntine. Ovviamente è bene precisare che quello all’italiana è completamente diverso da quello americano. In Italia tendiamo a cuocere la carne alla brace e solitamente usiamo carbonella o legno, specialmente nei tradizionali barbecue da giardino dotati di griglia. In America invece si ricorrere ai barbecue chiusi, che consentono di avere carni più tenere e raggiungere un livello di cottura decisamente più delicato.

Costine e puntine – Differenze o sono la stessa cosa?

Si, le costine e le puntine rappresentano lo stesso taglio di carne e quindi sono la stessa cosa, di conseguenza non vi sono differenze. Anche se i nomi sono diversi stanno a indicare entrambi lo stesso taglio di carne. Se avete mai sentito parlare di costolette o spuntature è bene sapere che anche in questa occasione si tratta dell’omonimo taglio di carne.

Con tali terminologie ci si relazione ad un taglio di carne gustoso e povero, ottenuto dal costato del maiale. In linea generale, la carne che risulta legata principalmente alle costine risulta decisamente limitata. Domina il tessuto connettivo e per renderlo soffice e gradevole al palato è necessario aumentare il livello di attenzione durante la fase di cottura.

A tutti coloro che hanno da poco iniziato a fare il barbecue, consigliamo di racchiuderle in uno strato triplo di carta di alluminio. Per effettuare questo procedimento in maniera corretta prima di applicare l’avvolgimento è importante mettere all’interno due o tre cucchiai di aceto o acqua prima di posizionarle sulla brace. Le costine o puntine potranno essere servite una volta che avranno raggiunto una temperatura specifica che si aggira nello specifico tra i 90-95°C.

Tipi di tagli americani

Nel nostro Paese le costine si presentano in commercio tutte unite. Nel dettaglio vengono vendute in un solo taglio di carne conosciuto con il nome rosticciana, ossia questo nominativo ha origine dalla specialità tipica toscana che le raffigura come protagoniste.

In America invece le puntine o costine si presentano sul mercato in due tagli differenti, e sono conosciuti con il nome di ribs ossia: le Spare Ribs e le Baby Back.

Iniziamo con il descrivervi le Spare Ribs che rappresenta la zona che viene immediatamente sotto quella legata allo sterno. In linea generale questa parte contiene più ossa e meno carne, ed è proprio questo aspetto che rende questo tipo di taglio decisamente più conveniente sotto il punto di vista economico, ma di sicuro non meno gustoso.

Mentre, le Baby Back rappresentano la zona di costato che risulta decisamente più vicina alla spina dorsale. Questa parte risulta ricca di carne, in quanto nei tagli americani, generalmente, si cerca di lasciare un paio di centimetri di arista, aspetto che in Italia invece non viene applicata.

salsiccia

Salsiccia: le ricette per esaltarne il gusto

Semplice, buona e facile da cucinare, perfetta sulla griglia e alla brace, la salsiccia è una pietanza che mette d’accordo tutta la tavola da grandi a piccoli.

La salsiccia: il più antico degli insaccati

La salsiccia è un preparato di macelleria e può essere consumata da sola o come ingrediente per sostanziose pietanze.
L’involucro riempito viene presentato per la vendita in filze lunghe e strette, arrotolate nella classica forma a chiocciola oppure in catene di piccole salsicce.
Un sapore culinario con aromi quali sale, pepe, noce moscata, vino rosso o finocchietto che consentono di spaziare con il gusto e la fantasia.
Venegono gustate in tutta Italia da regione a regione, in tantissime varianti e con cotture diverse l’una dall’altra.

Ci sono tante varietà di salsicce: con finocchietto, alla pizzaiola, con spinaci e grana e molto altro.

Tanto buona quanto semplice da cucinare

Allo spiedo, alla brace, in padella, in forno e in tante varianti da cucinare con la pasta.
Intera o infilzata su dei coloratissimi spiedini, la salsiccia cotta a puntino sul BBQ è la vera regina indiscussa delle grigliate, servita al piatto contornata da verdure, come insalata, melenzane, zucchine, patate e un bel bicchiere di vino rosso.

Salsiccia e patate in teglia

Quella della salsiccia e patate in teglia è una delle classiche ricette per un secondo piatto brillante con contorno sono una “coppia rustica” in un pranzo/cena di famiglia, ospiti e parenti.
La cottura in teglia risulta molto facile e pratica. Consente di cuocere i due ingredienti insieme in forno consentendo ai sapori di amalgamarsi tra loro e permettere di dosare al meglio i condimenti.
I succhi della carne, infatti, andranno ad insaporire anche il contorno, rendendo necessaria una minore quantità di olio.
L’accoppiata patate e salsiccia è decisamente un classico, è molto gustosa e piace a tutti. Che si tratti di patate e salsiccia al cartoccio o di uno sformato con patate e groviera, quando si tratta di sua maestà la salsiccia il successo è sempre garantito.

trinca di vitello

Trinca di vitello: i tanti modi di cucinarla

Cos’è la trinca di vitello?

La trinca di vitello rappresenta un tipo di taglio di carne prestigioso ossia di prima scelta, in quanto risulta sugosa, saporita e tenera, dato che risulta povera di tessuti connettivi. In particolar modo si ottiene direttamente dai muscoli lombari del vitello e si usa per effettuare numerosi tipi di cotture, con esiti sempre eccellenti.

Metodi efficaci per mantenere la trinca di vitello morbida

Per rendere la carne morbida viene generalmente applicata la tecnica di marinare quest’ultima. Attraverso questo procedimento si ha la possibilità di renderla morbida evitando così di farla indurire. Nel dettaglio vengono effettuate le marinatura a base di vino, aceto o agrumi. Attraverso queste tecniche vi è l’opportunità di raggiungere l’esito desiderato nella maniera migliore.

Qual è il tipo di carne per preparare l’arrosto?

Se avete come obiettivo quello di fare l’arrosto di carne è importante scegliere il taglio perfetto e di alta qualità. In base alle proprie esigenze e gusti personali dovrete scegliere la carne che desiderate così da preparare dei piatti deliziosi e prelibati.

Trinca di vitello – Parte più soffice

Tra le zone più soffici e tenere della carne di vitello vi è il filetto, questo taglio è posizionato nello specifico nella parte inferiore della lombata. Dato che il filetto è costituito principalmente da muscoli, questo aspetto rende questa zona dell’animale più succosa e delicata.

Dove si trova la trinca di vitello?

La trinca di vitello è situata nella zona anteriore dell’animale e si ottiene principalmente dalla polpa di spalla. Mentre, la tasca, si ricava nel dettaglio dal quarto posteriore del bovino, appena nella parte sottostante della noce.

Perché la carne può risultare dura?

Una volta che vengono superati i 55°C durante la fase di cottura è importante sapere che il collagene comincia a sciogliersi e di conseguenza le proteine delle fibre muscolari coagulano raggiunti i 65. Inoltre, verso i 100°C la carne inizia a rilasciare acqua e automaticamente perde la sua morbidezza e diventa più dura. Al contrario, con le temperature più basse l’acqua è trattenuta nella parte interna della carne mantenendola di conseguenza più soffice e tenera.

pollo grigliato

Pollo e tacchino: cosa scegliere?

Avere una dieta abbastanza equilibrata è una delle cose fondamentali per un corretto stile di vita. Alimenti come il pollo ed il tacchino sono presenti spesso nella dieta, essendo alimenti saporiti e con poche calorie. Eppure, vi è ancora lo stereotipo che un atleta si cibi solo di questi due alimenti per vivere e che gli altri cibi quali la pasta, la carne rossa o il pane non possano essere integrati.

Pollo o tacchino: qual è il migliore per la propria dieta?

La carne bianca è presente nella lista delle carni più consumate al mondo, soprattutto nel nostro Paese. La popolazione italiana predilige la carne di tacchino o di pollo per il sapore così gustoso e saporito. Non vanno trascurate, inoltre, la loro leggerezza e le tante proprietà nutritive che hanno al loro interno. Ma fondamentalmente, quali sono le differenze tra carne di tacchino e carne di pollo?

In particolare il petto di pollo ed il tacchino hanno un contenuto elevato di proteine, mentre restano bassi i grassi saturi. Risultano essere anche molto più digeribili rispetto alle altre carni in circolazione.

Se si è interessati prettamente alle calorie che questi due alimenti hanno è molto semplice saperlo. Il petto di pollo avrà circa 170 calorie per 100 grammi, mentre il tacchino solo 135 calorie per 100 grammi. Chiaramente sono entrambi due beni di prima necessità puramente leggeri, ma è bene sapere che il tacchino è ancora più leggero rispetto al gustoso pollo.

Mentre se si vuol sapere qualcosa in più a livello di valori, la differenza maggiore riguarda in primo luogo il colesterolo, in quanto il pollo ne contiene circa 93 grammi e il tacchino 195, insomma, una bella differenza c’è! Sia il pollo che il tacchino, sono entrambi alimenti ricchi di vitamine, in particolare la vitamina B3, molto importante per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale, ed altrettanto fondamentale per la propria pelle, così da averla sempre luminosa e morbida anche in tarda età.

La carne bianca, come se non bastasse, è un’ottima fonte di minerali, in modo particolare la carne del pollo oppure il petto del tacchino, i quali contengono al loro interno molto potassio e fosforo, ottimi per la propria memoria. Anche gli altri minerali giocano un ruolo fondamentale per il proprio organismo. Ad esempio sono l’aiuto principale per costruire le proprie ossa, oppure, aiutano la vista vedendo meglio, restando sempre in salute senza far mancare niente al proprio organismo.

ribs

Ribs: curiosità di questa delizia made in USA

Le BBQ Ribs sono il fiore all’occhiello degli americani. Una tradizione molto lunga sin dal ‘900, a cui hanno affidato amore e passione per le generazioni successive. I barbecue di ribs degli Stati Uniti sono famosi in tutto il mondo. In Italia si traducono con le classiche costine o le puntine di maiale.

Il taglio delle Ribs

Nel nostro Paese le costine di maiale sono ricavate dal costato del maiale e appartengono ad un taglio di carne povero e saporito. In America, invece, abbiamo diverse tipologie di ribs in base al taglio della carne:

  • Spare Ribs. Non sono uno scarto della carne come il nome suggerisce. Sono invece una delle parti più gustose. Sono tagliate dalle estremità delle baby back fino allo sterno.
  • St. Louise Cut Ribs. Derivano da una rifinitura del taglio spare ribs che consente un taglio rettangolare e omogeneo ricavato dopo aver le rib tips, che sono le cartilagini dopo la fine dell’osso, e il flap, ossia la carne senza osso posta all’estremità.
  • Baby Back Ribs, sono situate sotto il muscolo lombare e direttamente collegate alla spina dorsale, quindi la parte più vicina alla gabbia toracica. Contengono circa 11/13 ossa all’interno della quale è contenuta la carne. Sono piccole, curve e più carnose rispetto alla st. Louise ribs.


Preparazione del Rub

Il Rub è una miscela di spezie fondamentale per massaggiare le costine di maiale. È un elemento importante per la preparazione in stile americano ma può avere delle variazione in base ai gusti. La preparazione di base del Rub prevede la paprika, il sale, il pepe e l’aglio. Conferiranno la gustosità alla carne e lo zucchero che è responsabile della croccantezza, una crosticina chiamata bark negli USA. Non è semplice da rendere equilibrato di sapore. Può essere applicato in wet, quindi bagnato, o generalmente in dry, asciutto, applicandolo direttamente sulla carne dopo averla spennellata con uno strato di senape. Il dry rub è una tecnica utilizzata per insaporire la carne invece di lasciarla ore a marinare, cosa che la ricetta americana originale prevede. Il nome deriva dal massaggio con cui questo mix si applica; si massaggia a lungo fino a fare aderire bene aromi e spezie. Vediamo quali sono i classici dry rub americani:

  • Memphis dry rub, tipica del Tennessee. E’ composta da 1/4 di polvere di peperoncino di Cayenna, 2 cucchiai di paprika, 1 cucchiaino di cumino, 1 cucchiaino di sale, 1 di zucchero e uno di origano; a questo si aggiunge pepe fresco e abbondante olio di oliva.
  • Kansas dry rub, nel Midwest degli Stati Uniti. E’ composta da 1/2 tazza zucchero di canna, 1/4 tazza paprika dolce, un cucchiaio pepe nero, un cucchiaio di sale, un cucchiaio di peperoncino in polvere, aglio e cipolla in polvere.
  • Carolina dry rub, una miscela dolce e piccante composta da 2 cucchiai di sale, 2 cucchiai di zucchero bianco e due di zucchero di canna, 2 cucchiaini di cumino, 2 cucchiaini di peperoncino in polvere, 2 cucchiai di paprika, 2 di pepe nero e un cucchiaio di peperoncino tritato.
  • Texas dry rub, la patria per eccellenza del barbecue con sapori forti e fumosi. Composta da 1/2 tazza di peperoncino in polvere, 1/2 tazza di zucchero di canna, 1/4 tazza di senape in polvere, 2 cucchiai di cumino, sale e pepe nero macinato fresco.


Preparazione BBQ Ribs

Per preparare le Ribs serve uno slab di costine, ossia un costato di maiale intero, il Ribs Rub e della salsa senape. La prima cosa da fare è la “trimmatura”. Consiste nel tagliare in modo omogeneo le costine, eliminando il grasso in eccesso e la skirt, ossia la parte di carne superiore eccedente che si può bruciare durante la fase di cottura. Si procede poi ad eliminare la pleura, la membrana presente su tutta la superficie nella parte inferiore, con la punta di un coltello. A questo punto, si procede ad inumidire la carne con senape o olio che hanno la funzione di fare aderire il Rub.

“Rubbiamo” entrambi i lati massaggiando in maniera omogenea e delicata lasciando agire, se possibile, anche tutta la notte. Poi, predisponiamo il barbecue a circa 120 gradi e le ribs al lato della griglia, non centrali, cuocendo per circa 4 ore. Se, invece, vogliamo cuocerle in forno, preriscaldiamo il forno a circa 115°. Disponiamo le ribs con la parte dell’osso rivolto verso il basso. Inforniamo per circa 3 ore 3 mezzo controllando con l’ausilio di un coltello se le costine sono pronte per essere mangiate.

costine di maiale

Costine alla griglia: come mantenere tenera la carne

Quando si preparano e si gustano delle sfiziose costine alla griglia, il desiderio più comune è quello di assaporare una carne morbida e succosa. Purtroppo, però, accade spesso che la preparazione delle costine vada storta e che ci si ritrovi a dover rosicchiare la carne, divenuta elastica e gommosa. Ma qual è il segreto per mantenere la carne tenera al punto da staccarsi dolcemente dall’osso e sciogliersi in bocca? Ci sono alcune semplici dritte da seguire per arrivare a questo obiettivo e vedrete che, dopotutto, preparare le costine alla griglia non è poi così difficile.

Costine alle griglia: consigli

Ecco, quindi, una serie di consigli e suggerimenti per mantenere la carne tenera e morbida e per rendere voi e i vostri commensali soddisfatti.

Come gestire la carne

Il primo passo per ottenere delle costine perfette è prestare molta attenzione alla carne anche prima della cottura. Inoltre, prima di cuocere la carne assicuratevi di rimuovere la cartilagine e gli eccessi di grasso. In questo passaggio potete sfruttare un piccolo trucco: non rimuovete completamente il grasso, lasciate qualche striatura all’interno.

Questo garantirà alla carne di rimanere tenera e succosa. Proseguendo con la preparazione a crudo, la marinatura si colloca proprio dopo la fase di rimozione del grasso. Dunque, è in questo momento che dovete armarvi di un’ampia pirofila all’interno della quale immergerete la carne insieme agli ingredienti scelti per la marinatura. Dopodiché, tenetevi pronti con della pellicola per alimenti, che servirà per tenere al sicuro e a riposo la carne.

La marinatura

Questo passaggio non è da trascurare e, soprattutto, non è da sottovalutare. La marinatura rende la carne più morbida ma anche più sfiziosa, grazie agli aromi utilizzati. Per realizzare la marinatura, potete usare del vino oppure della birra, i cui aromi verranno rilasciati in cottura. Non solo, potete optare anche per dell’olio extravergine d’oliva a cui aggiungere una miscela di spezie a base di rosmarino, pepe, ginepro o chiodi di garofano. A voi la scelta. Molti apprezzano le costine di maiale alla griglia saporite e leggermente piccanti, dunque potete aggiungere della polvere di peperoncino alla vostra marinatura. L’ideale, a prescindere da ciò che scegliete di usare, è che la marinatura duri intorno alle 24 ore ma è possibile fare delle marinature più brevi, purché siano di almeno un paio d’ore.

La cottura

Un ottimo metodo per ottenere delle costine impeccabili è optare per una cottura lenta (con tempi lunghi) a temperature contenute. Per questo scopo sono molto utili i barbecue con il coperchio, che permettono di tenere sotto controllo questi due parametri. Inoltre, ricordatevi che la cottura delle costine perfette richiede il calore indiretto della brace.

Come fare se non si ha a disposizione un barbecue con coperchio? Non disperate, le costine possono essere cotte tranquillamente con la griglia (che deve essere predisposta per la cottura indiretta) oppure con il barbecue a gas (in cui dovrete accendere solo i fuochi laterali). Un altro utile suggerimento è quello di cuocere il carré in piedi, tenendo la parte grassa verso l’alto. In questo modo il grasso, colando verso il basso, contribuirà a rendere la carne più morbida e succosa. Tenete presente che la cottura richiederà circa 50-60 minuti quindi preparatevi per tempo, in modo che siano pronte per l’ora del pasto.

Le salse: un tocco sfizioso

Arrivati a questo punto, le vostre costine dovrebbero già essere perfettamente cotte, morbide e succose. La carne dovrebbe risultare tenera e aromatizzata, morbida al punto da staccarsi dolcemente dall’osso. Complimenti, dovete senz’altro ritenervi soddisfatti. Tuttavia, ecco un ultimo consiglio per aggiungere più sfiziosità al vostro pasto: le salse. Potete intingere le vostre costine in salse classiche, come maionese o ketchup, oppure optare per una salsa fresca allo yogurt. Per i veri intenditori, invece, il consiglio ultimo è quello di condire le costine con una salsa BBQ: pasto gustoso assicurato!

grigliata

Barbecue: per una grigliata perfetta

Con l’arrivo della primavera si apre il sipario per una delle stagioni più sfiziose: il periodo delle grigliate. Pic nic, gite all’aperto o feste in giardino non sono complete senza un bella grigliata, giusto?

Si tratta di un vero e proprio rito che molti di noi conoscono bene e che permette, tra barbecue e carbonella, di godere di buon cibo e tanta convivialità. Nonostante tutti siano abbastanza pratici con questo tipo di scampagnata, esistono alcune dritte molto utili per realizzare una grigliata, un barbecue con i fiocchi.

Per realizzare una grigliata perfetta

Si parte dalla base: il barbecue

Normalmente quando i nostri amici usano l’espressione andiamo a fare un bel barbecue intendono fare una grigliata. Tuttavia, per essere precisi, con la parola “barbecue” si indica un oggetto volto alla cottura della carne alla brace, o addirittura si allude ad un vero e proprio metodo di cottura. Utilizzare questo strumento implica sfruttare lunghe cotture a basse temperature, solitamente per cucinare grande pezzi di carne. Questi vengono aromatizzati con marinature, mix di spezie, injections di liquidi aromatici (come birra o brodo) oppure dei rub. Una cosa importante da sapere è che il barbecue è caratterizzato dalla cottura indiretta, in modo che la pietanza possa cuocere rimanendo lontana dalla fonte di calore. Ecco perché i barbecue sono dotati di un coperchio che crea una camera chiusa, dove la cottura avviene grazie al calore dolce ed al fumo.

Qualche consiglio pratico per la grigliata

Il primo trucco per realizzare una grigliata perfetta è scegliere un barbecue adatto, in dimensioni e praticità, ed armarsi degli attrezzi giusti. Quindi, prima di invitare i vostri amici a pranzo siate certi di essere muniti di pinze tecniche, tagliere, forchettone e coltello, guanti da BBQ (resistenti fino a 500°C) e termometro per carne.

Il secondo step, riguarda l‘accensione del fuoco: se avete a disposizione molto tempo puntate sul legno, altrimenti scegliate la carbonella classica che è molto più veloce e semplice da usare.

Prima di iniziare si presuppone che abbiate scelto la carne con molta cura: la scelta ideale sono gli spiedini di carne e verdure miste, così come le bistecche, le costine oppure il capocollo.

Una volta selezionata la carne, parliamo di marinatura: si tratta di un processo essenziale per rendere la carne morbida e saporita. E’ consigliabile utilizzare l’olio extravergine d’oliva abbinato a varie spezie come pimento, chiodi di garofano, rosmarino oppure ginepro. Inoltre, non dimenticate di accompagnare la carne con delle verdure miste grigliate al naturale oppure dopo una lunga marinatura: l’ideale sono zucchine, peperoni, melanzane, cipollotti o carote.

La cottura della bistecca

Se siete in procinto di realizzare una scampagnata con tanto di barbecue, ecco un esempio pratico di come rendere impeccabile la vostra grigliata. Stiamo parlando della cottura della bistecca perfetta: tenera, gustosa e con una bella crosticina esterna. Ma è possibile? Certamente.

Innanzitutto, l’importante è scegliere la carne giusta, che abbia qualche venatura di grasso (marezzatura) al suo interno, utile per donare sapore e tenerezza. Si raccomanda che la carne sia frollata e di alto taglio in modo che si formi una crosta croccante esterna ed interno morbido e succoso. La carne dev’essere asciugata con un panno di carta e unta con un poco di olio, dopodiché va posizionata sulla griglia e girata una sola volta durante la cottura. Se tenete d’occhio la cottura della vostra bistecca, state ben certi che farete un figurone e, di conseguenza, che realizzerete un barbecue coi fiocchi. Nel complesso, ricordatevi che seguire i precedenti suggerimenti, ma anche prestare attenzione alla cottura delle pietanze, permette di seguire la ricetta per una grigliata perfetta. Provare per credere!