barbecue

L’origine e la nascita del barbecue

L’origine del barbecue si riscontra per la prima volta nella cucina caraibica, successivamente esportata a nord dai conquistadores spagnoli.

Fu così che la modalità di cottura al barbecue subì un’ evoluzione, grazie al contatto con la cultura e i sapori della cucina europea.

Il barbecue: dai Caraibi all’Europa

Per quanto concerne il profilo storico, occorre fare riferimento ai viaggi di Cristoforo Colombo. Al suo arrivo in America, ed in particolare nella zona dei Caraibi, Cristoforo Colombo incontrò le popolazioni indigene che abitavano il territorio.

Colombo si accorse della particolare modalità di cottura della carne impiegata dagli indigeni. Cuocevano, infatti, la carne attraverso l’utilizzo di una apposita stuoia realizzata in legno. La carne così era posta la carne in modo distante dal terreno al di sopra del fuoco.

La stuoia aveva un ruolo chiave nella cottura della carne in quanto permetteva di cuocere la carne in modo ottimale e distante dal terreno.
Ciò evitava possibili contaminazioni della carne determinate da animali e allo stesso tempo il fumo prodotto dalla carne permetteva di allontanare gli insetti.

Gli indigeni adottavano questa tecnica di cottura, da loro definita con il termina baa-bu-kan.
Come detto in precedenza, in seguito alla conquista di tali territori tale tecnica di cottura fu esportata e giunse sino agli Indiani d’America. Pur non cambiando nulla rispetto al procedimento di cottura della carne, rinominarono la tecnica in questione con il termine barbacoa.

Tale tecnica continuò a diffondersi nel corso del tempo sino a giungere nelle zone più profonde dell’America ed anche tra gli europei che l’accolsero con particolare entusiasmo.

Il termine barbecue ha la sua origine in Europa, dove modificarono questa tecnica di cottura attraverso l’utilizzo di appositi parallelepipedi in muratura.
Grazie alla sua praticità e alla possibilità di cuocere in modo ottimale qualunque taglio di carne tale tecnica si diffuse velocemente in tutta Europa.

Il barbecue: curiosità

Una delle principali curiosità è rappresentata dal termine barbecue e dalla sua pronuncia. Spesso ci si chiede se la pronuncia corretta sia bàrbecue o barbecü.
La questione trae origine dal fatto che numerosi Stati presenti in America originariamente erano sotto il dominio delle colonie francesi le quali adottavano il termine barbecü. Vi erano tuttavia ulteriori Stati in America controllati dalle colonie britanniche le quali invece impiegavano il termine bàrbecue. In sostanza gli inglesi ed i francesi impiegavano un termine ed una fonetica differente per fare riferimento al barbecue.

Attualmente il termine barbecü originariamente impiegato dai francesi è tendenzialmente scomparso.
Un’ulteriore curiosità relativa al barbecue riguarda il primo kettle bbq, nato nel 1952 nella città di Chicago grazie a George Stephen il quale all’epoca era un dipendente di un’ impresa che si occupava della realizzazione di oggetti nautici.

Al fine di evitare che la carne esposta nel braciere aperto potesse essere contaminata dal vento o dalla cenere George Stephen impiegò con successo una boa di segnalazione con due semisfere realizzate in metallo. George Stephen impiegò in modo ottimale una semisfera come braciere ed un altra come coperchio al fine di evitare eventuali contaminazioni della carne. La suddetta idea rivoluzionò in modo straordinario la tecnica di cottura del barbecue e il modo di cuocere la carne.

L’idea di impiegare dei coperchi in metallo permise infatti di ottenere un livello di calore omogeneo grazie al quale è possibile conseguire una cottura ottimale della carne incrementandone il sapore.
Questa idea spinse Stephen a registrare il proprio marchio e a mettere in commercio il primo barbecue ispirato alla sua idea e al suo prototipo.

griglia o barbecue - Macelleria Sparacello

Cottura alla griglia e al barbecue: quali sono le differenze

Cucinare e mangiare all’aperto è ormai divenuto per la maggior parte degli italiani un vero e proprio piacere oltre che un momento di convivialità. Le grigliate sono per questo amate da tutti, sia che si allestiscano in montagna, nel giardino di casa, al mare o al lago.

Ma quali sono le principali differenze fra la griglia e il barbecue?

La griglia

La griglia presenta una struttura aperta, per far si che il fumo si disperda completamente nell’aria.
Con tale strumento è possibile grigliare carni di piccole dimensioni come costine, salamine, sovracosce o alette. Questi tipi di carne richiedono una cottura ad alte temperature e più veloce.
La carne, grigliandosi sulla brace calda, ha un contatto diretto con la fonte di calore ovvero il fuoco. Prima di iniziare a cuocere occorre però preparare per bene le braci optando per la legna oppure la carbonella.
Gli amanti della grigliata sostengono che non riuscirebbero mai a rinunciare ai rituali propiziatori per ottenere le braci. Ogni passaggio va infatti eseguito con cura, scegliendo la legna giusta con ceppi robusti e secchi in modo da facilitare l’accensione immediata del fuoco. La legna deve inoltre essere posizionata prediligendo il metodo così detto a capanna e il fuoco dovrà mantenersi vivo.
Se si vuole utilizzare la griglia per cuocere la carne occorre così eliminare l’utilizzo della carbonella preferendo la legna. Quest’ultima d’altronde riesce a conferire al cibo un sapore davvero particolare.
Bisogna ricordarsi però di non utilizzare abeti, pini e cipressi. La resina presente al loro interno potrebbe liberare sostanze fastidiose una volta raggiunte le alte temperature.
Occorre preferire quindi legnami provenienti da alberi da frutto come melo, pesco, ciliegio e pero. Questi sono in grado di donare un sapore delicato, perfetto soprattutto per la carne di maiale e di pollo.
Ceppi di faggio e quercia creano invece un aroma più forte, ideale per la carne di manzo.
Naturalmente l’utilizzo della carbonella non è vietato, ma sembra non apportare lo stato grado di soddisfazione nel momento in cui si inizia a gustare il cibo.

Il barbecue

Diverso è il discorso per quanto riguarda il barbecue. Questo strumento, rispetto alla griglia, per cuocere la carne infatti presenta il coperchio, che è in grado di mantenere la temperatura costante e moderata. Nelle pareti inoltre si viene a creare un ricircolo di umidità che permette al cibo di divenire molto più morbido all’interno e di restare croccante all’esterno. Tale fattore è fondamentale soprattutto perché nel barbecue vengono cotti grandi pezzi di carne, spesso esposti in modo indiretto al fuoco.
Qui è possibile cuocere il maiale intero, come accade ormai da anni nella tradizione americana, la spalla di maiale, le costine di maiale intere chiamate ribs oppure la punta di petto, detta brisket.
La cottura in questo caso dovrà essere effettuata a basse temperature prediligendo cotture più lunghe.
Sulle carne cotte nel barbecue non possono poi mai mancare salse e marinature per rendere la cottura del cibo una vera e propria goduria.
Nel caso del barbecue è preferibile utilizzare la carbonella, non soltanto perché riesce a raggiungere più in fretta una certa temperatura e a mantenerla a lungo, ma anche perché rilascia meno fumo e con la chiusura del coperchio non si viene a creare l’effetto affumicato che invece avviene con l’uso della legna.
Attualmente i barbecue, vengono dotati anche di impianti più avanzati con il gas che permettono di scaldare la carne molto più velocemente e di far colare i grassi del cibo direttamente in un’apposita vaschetta, per facilitare la pulizia.
Una volta scelto l’utensile ideale che sia griglia o barbecue, occorre sicuramente puntare sulla buona carne e sulla giusta compagnia, magari accompagnata da una bottiglia di vino rosso o da una birra.

bbq

Consigli per il bbq perfetto

Qualsiasi sia la tipologia di carne utilizzata o l’evento per cui è stato organizzato, una buona grigliata di carne è un momento di convivialità sempre apprezzato, capace di mettere d’accordo grandi e piccini intorno al tavolo.

L’addetto al barbecue è la figura centrale di questo scenario: è lui che dispone la carne sulla griglia, che conosce i tempi di cottura, che sa come cuocere a puntino ogni taglio di carne per esaltare i sapori.

E se volessi diventare tu l’addetto al bbq della tua compagnia?

Ecco qualche consiglio per diventare un esperto di bbq e cuocere la carne sulla griglia in maniera impeccabile.

1.   Calcolare bene i tempi

La grigliata non inizia appoggiando la prima fetta di carne sulla griglia, ma almeno tre quarti d’ora prima. Il carbone va lasciato riscaldare e arieggiare bene, per fare in modo che tutte le tossine vengano liberate e resti solo il calore per la cottura della carne. Prepara anche gli utensili da cucina per girare la carne senza indugiare. La carne va portata a temperatura ambiente prima della cottura, posizionandola fuori dal frigo almeno un’ora prima.

Attenzione anche allo stato della griglia: una griglia pulita assicura una cottura della carne migliore, priva di quelle particelle carbonizzate che dalla griglia si trasferirebbero sulla carne, rovinando il suo sapore.

2.   Preparare i condimenti per il bbq

Posto che la carne acquistata deve essere sempre di buona qualità, devi anche scegliere le spezie e i condimenti adatti ad esaltare il sapore di ogni tipo di carne. Indispensabile il sale, per ogni tipo di carne; si può inoltre preparare un intingolo di olio, aceto e aromi, come l’origano, il curry o la curcuma, esaltatori della carne.

3.   Gestire il calore sulla griglia

Uno degli errori più comuni degli inesperti del bbq è quello di distribuire il calore in maniera uniforme su tutta la griglia. Questo fa incappare in diversi rischi:

  • il fuoco si surriscalda, bruciando la carne all’esterno prima che possa essere cotta all’interno;
  • allungare i tempi di cottura, non potendo posizionare diversi tipi di carne che richiedono tempi diversi, dal momento che il fuoco è uniforme e non regolato.

L’ideale è creare sulla griglia diverse zone di calore, in modo da poter gestire le carni che richiedono una cottura più lenta (il pollo, ad esempio) da quelle che, a fuoco alto, non rischiano di bruciarsi (come fettine sottili di maiale).

In questo modo il piano della griglia diventa una multicottura, e non si deve attendere molto per soddisfare chi aspetta a tavola.

Un altro errore che si commette spesso è quello di spostare la carne di continuo. La carne va girata e riposizionata solo quando l’altra parte ha formato una crosticina uniforme e tutti i succhi sono stati liberati.

I tempi di cottura variano da carne a carne, ma è importante ricordare che anche una volta tolta dal fuoco la cottura continua ad avanzare, seppur lentamente.

Togliete la carne dal contatto diretto con il calore del carbone bruciante quando è quasi, ma non del tutto cotta; in questo modo non rischierete di aver sprecato un bel tocco di carne per una cottura eccessiva.