Si sente spesso parlare di filiera corta, ma in cosa consiste esattamente e quali sono i vantaggi per il consumatore finale?
La prima cosa da sapere è che la filiera corta non è altro che l’insieme delle fasi produttive, logistiche e relative alla distribuzione di un determinato prodotto, partendo dalla scelta delle materie prime e fino a giungere all’acquisto.
Com’è facile intuire, le filiere possono essere più o meno lunghe, ma quando si esauriscono in tempistiche brevi sarà possibile ottenere tutta una serie di benefici in termini di qualità e non solo.
Filiera corta: aspetti generali
Alla luce di quanto anticipato, la filiera corta consta di pochi e semplici passaggi, ma non bisogna fare confusione e pensare che questa espressione sia sinonimo di prodotti a km 0.
Quest’ultimi, infatti, sono alimenti di produzione locale e che nella maggior parte dei casi non necessitano di intermediari per poter arrivare al consumatore.
In ogni caso è bene far presente che la filiera corta potrà interessare o meno prodotti a km 0, per cui è bene prestare massima attenzione.
Il funzionamento della filiera corta
La finalità ultima della filiera corta è quella di creare uno stretto legame fra i produttori e gli acquirenti. Al fine di comprendere a fondo il funzionamento della filiera composta da pochi passaggi è importante sapere come si svolge quella lunga.
Nella maggior parte dei casi le fasi principali comprendono l’allevamento, la crescita e l’abbattimento del bovino, la creazione dei vari tagli di carne, l’imballaggio, la distribuzione, il punto vendita all’ingrosso, la ristorazione, la preparazione e il consumatore.
Quali sono i vantaggi
Oggi la filiera corta è sempre da preferire rispetto a quella lunga in quanto assicura maggiore sostenibilità dal punto di vista produttivo. Negli ultimi tempi le persone sono sempre più attente a ciò che consumano e portano quotidianamente a tavola, per cui verificano la provenienza delle materie prime, la qualità e i sistemi di lavorazione adottati dalle aziende.
Ecco, quindi, che i primi grandi vantaggi sono da ricercare nella biodiversità e stagionalità degli alimenti.
A tutto ciò bisogna aggiungere che attraverso la filiera corta il mercato potrà diventare più variegato e trasparente. Di conseguenza anche i prezzi potranno rimanere contenuti, mentre il consumatore potrà contare su un’offerta alimentare fresca e ricca sotto il profilo strettamente nutrizionale.
Oltre al beneficio economico, la filiera corta pone il ruolo del contadino e dell’allevatore in primo piano. Questi lavoratori potranno avere poi una maggiore autonomia per ciò che riguarda la gestione del marketing, in quanto potranno evitare il supporto di intermediari.
Meno trasporti si traduce in un minor inquinamento, per cui con la filiera corta l’impatto ambientale viene significativamente ridotto. L’economia locale e nazionale non potrà che rafforzarsi e crescere nel lungo termine, rispetto a quanto offerto dalla filiera lunga che richiede costi elevati, spesso a discapito della qualità dell’alimento.